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Quanto hanno speso Amazon, Apple, Google, Meta e le altre per fare lobbying

Aggiornamento: 6 lug 2023

Le aziende tech spendono cifre da capogiro per ottenere vantaggi dal Governo degli Stati Uniti anche se altre spendono molto di più

Articolo pubblicato su Tecnologia.libero in data 24 luglio 2022.

L’attività di lobbying negli Stati Uniti ha una tradizione antica e prestigiosa. E soprattutto viene effettuata alla luce del sole. Ciò significa che tutte le spese delle aziende impegnate a far valere i propri interessi nelle sedi di governo come la Camera o il Senato, sono tracciate, a partire dai finanziamenti erogati ai singoli politici, ai loro partiti o alle istituzioni governative.

Non stupisce dunque, leggere dai bilanci annuali che si trovano regolarmente sui siti delle aziende quanto abbiano speso per attività di lobbying. Ad esempio, ByteDance, la società cinese proprietaria di TikTok ha investito oltre 2,1 milioni di dollari nel secondo trimestre 2022 (aprile, maggio e giugno) per fare pressioni sul governo degli Stati Uniti. Apple ha speso nel primo trimestre del 2022 ben 2,5 milioni di dollari, Google nello stesso periodo ha speso 2,7 milioni di dollari, mentre Meta (Facebook) ha toccato il record di 5,39 milioni di dollari quasi alla pari con i 5 milioni di dollari di Amazon. Queste cifre ingenti, che a fine anno rappresentano un capitale notevole, ci fanno intendere quanto siano profondi gli interessi delle aziende e quanto cerchino di trovare la via più vantaggiosa, a colpi di dollari (fatturati, si intende) con il governo degli Stati Uniti.

Lobby: cosa chiedono al governo degli Stati Uniti

Cosa interessa a ByteDance? Perché la sua attività di lobby è così intensa? Ad esempio, vorrebbe ottenere condizioni più vantaggiose di quelle contenute nell’American Innovation and Choice Online Act, il disegno di legge chiave dell’antitrust che vieterebbe alle piattaforme tecnologiche dominanti di favorire le proprie offerte rispetto a quelle dei rivali che fanno affidamento sui loro servizi. Ma anche Apple, Amazon, Meta hanno richieste analoghe che riguardano la possibilità di ammorbidire le leggi sulla privacy o sulla concorrenza. Insomma tutte cercano di tirare acqua al loro mulino. La lobby del digitale spende poco Secondo i dati diffusi da Statista però, nel 2021 le lobby del digitale non sono state le più spendaccione. A guidare la classifica della lobby con maggiori investimenti e interessi anche per il 2022 è il settore Health, cioè quello della salute/sanità dentro cui ci sono anche le grandi aziende farmaceutiche. Seguono al secondo posto le aziende finanziarie e immobiliari e al terzo posto il settore comunicazione e elettronica dentro cui ritroviamo le aziende del digitale che in questi primi sei mesi del 2022 hanno già speso oltre 1 miliardo e 33 milioni di dollari.


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